Hai appena finito di scrivere la tua poesia quando intercetti l‘Ansa che diffonde la notizia; l’incredulità è la reazione più istintiva. Non erano riusciti a spacciare per vera perfino la bufala dell’invasione aliena? Perché non pensare allo scherzo di qualche buontempone? La prima immagine che ti viene in mente è lui che ti saluta il giorno dell’inaugurazione della parrocchia confinante: è curvo, il collo incassato, lento in ogni gesto; gli baci la mano senza stringerla troppo, per paura che vada in mille pezzi. Forse già medita quello che avrebbe fatto poi. Sorprendi nei suoi occhi una Chiesa affaticata, che lotta con un tempo accidentato.
E’ un giorno freddo, di vento, che vengono i brividi di febbre; lo immagini dentro la sua stanza, solo, in preghiera: si sente il pastore che ha perso la sua pecora e ora dovrà corrergli incontro, in una gelida giornata di febbraio. Chi sei, tu, per giudicare delle forze altrui, per non credere che lo faccia pensando che lanciarsi sui sentieri di montagna, scalare le pareti in assenza di percorsi battuti dalle guide, raggiungere la parte opposta della valle, sia troppo per un povero vecchio come lui, abituato al tavolo di studio, alla rincorsa dei concetti, agli strattoni violenti delle idee, e che per questo abbia pensato di lasciare il posto a un giovane che, certo, conosce meglio la mappa della zona, le caverne dove la pecora smarrita potrebbe rifugiarsi, le scarpate e i burroni dove rischia ogni volta di cadere?
E’ vero, ti ribelli: pensi al suo predecessore, a tutti quelli che, uomini e donne, hanno stretto i denti fino all’ultimo, con la paralisi avanzante nelle membra, il respiro spezzato di chi ha perso autonomia e si affida alle cure di assistenti al soglio . Fa freddo, in questo giorno di febbraio. Ma temi che il gelo più tagliente sia quello che senti nel tuo cuore. Poi, però, lo vedi lì, nella stanza al Vaticano, affacciato alla finestra, mentre scruta la piazza deserta in attesa di qualcuno che appaia sullo sfondo di Castel Sant’Angelo
Forse ricorda quando la Chiesa avrebbe potuto rimanere, e forse era, in balia di gente senza scrupoli. Non sai cosa pensare: vorresti tornare solo lì, nella parrocchia confinante, riprendergli la mano con prudenza, per non vederla sfaldarsi in mille pezzi, guardarlo negli occhi affaticati e sussurrargli: Santità, qualunque cosa accada, io e la mia comunità siamo con lei, non si senta tradito anche da noi.
Mi ha colpito molto la frase con cui il Papa ha annunciato le sue dimissioni: ‘Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo è necessario il vigore nel corpo e nell'animo. Devo riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il magistero'. Ratzinger, di fatto, getta la spugna".
Di fronte a che cosa? Di fronte all'energia delle nuove religioni, spudoratamente irrazionali, magiche, integraliste. La Chiesa non sa più comunicare il suo messaggio, e non è in grado di fronteggiare l'attacco che viene dalle centinaia di chiese evangeliche, metodiste, integraliste, mormone, che proliferano in America e si stanno diffondendo nel resto del mondo, a scapito della tradizione cattolica.
Cosa avrebbe dovuto fare Ratzinger?Doveva scegliere. Se dare al cattolicesimo una svolta integralista pre-conciliare, o adottare una visione riformista. Benedetto XVI è sicuramente un conservatore, ma come il pontefice di Nanni Moretti in "Habemus Papam", ha scelto di non scegliere. Serviva un grande potere di comunicazione, uno scossone che rispondesse alla diffusione di culti irrazionali e "predatori", ma il pontefice si è chiuso nella sua ricerca teologica, confortato dall'idea di una chiesa immanente, di lunga durata. Invece il cattolicesimo - a differenza delle religioni rivelate - ha sempre cercato di interpretare lo spirito dei tempi, di evolvere insieme alla società".
C'entrano anche gli scandali dei preti pedofili, i ‘corvi' in Vaticano, la sensazione di una generale decadenza del magistero cattolico Certo, questi fattori hanno contribuito a indebolire il potere temporale del papato. La Chiesa ha subìto in questi anni una grave perdita di prestigio, e il fatto che siano stati rubati dei documenti nel cuore stesso dell'istituzione, ha inferto un altro colpo durissimo