La Rinuncia Più Grande

La Rinuncia Più Grande

“Nelle Tue mani
Rimetto il mio mandato”
Egli si spoglia delle briglie
Nell’anno della Fede
Dell’abito dottrinale
Sobrio eppure inadatto
Pudico non indossa
L’irruenza del cuore
Dell’empatia l’umore
Del sorriso l’amore
Ligio alle regole
È il suo fare
Dalla faretra le frecce
Giammai fiondò
Dell’ardore del padre
Dell’affetto pei figli
Egli stesso figlio
Ora ricerca oppresso
Il Padre in altro luogo
Decide il sacrificio
La rinuncia più grande
Pel bene del popolo
Che amò a suo modo
In silenzio si eclissa
Sciogliendo dalla stretta
Le adorne mani
Ove è la prescelta guida
Dal candido fumo?


Ora può più il cuore
O la dotta conoscenza?
Forse che il Sommo
Non si rivolse all’ultimo
Preferendolo
E a lui si manifesta?
E lo rende re nei cuori
E lume delle menti?
A cosa vale suggere il sapere
Conoscere il mondo e il tempo
Se poi rinchiuse
Son le porte occulte
E le chiavi son disperse?
Tutto passa
L’attimo resta
La forza è nel momento
La fede come credo
Dal cuore diparte
La mente sola è perdente!
L’Universal linguaggio
Non è per gli eccelsi
Non si scende dalla Croce
Di contro la mera dottrina
Colmo di vittoria
È l' aperto cuore

Angela Petriccione
11/02/2013

Anna

Vicina per età
È Anna
Un lustro di stagioni
Separa i natali nostri.
Accanto
Abbiamo percorso
I passi degli anni bambini
Eppur siamo diverse
Nella tempra uniche
Anna libera
Anna decisa
Anna che non ascolta
Anna risoluta
Ecco Anna!
L’infanzia
L’adolescenza
L’età matura
La stessa Anna indomita!
Anna testarda
Anna combattuta
Anna che non sa dirsi
Anna che sa darsi
Anna dal cuore d’oro
Anna per l’amicizia
Anna degli ideali
Delusa
sempre ricomincia!
Anna dalle avventure insieme:
la sconquassata bici
la bambola dei capricci
gli scherzi irriverenti
dell’età scolare
E ancora oggi:
Anna che ama i cani
Anna che si commuove
Anna che combatte
Anna che fuma
Anna che non dovrebbe
Anna fedele compagna
Anna mamma amica
Anna sorella mia cara

Angela Petriccione
26/07/2009

L’Orologio

E’ una vita che ripenso all’orologio! Non che non ne abbia più avuto di belli. Diversi modelli di varie marche, sono sparsi qua e là nei cassetti; spenti nelle loro scatole di velluto, che aspettano da sempre di essere indossati,e per i quali ho perso l’iniziale entusiasmo. Le lancette, infine bloccate, segnano da sempre le stesse ore di un tempo immoto.
L’orologio del mio interesse non lo comprai, mi fu regalato per la Prima Comunione ed era d’oro!
Aveva segnato il ritmo di un giorno speciale e poi fu riposto nel suo delizioso scrigno e custodito fra i ricordi come un tesoro, per anni e anni.
Quel giorno lo indossai stupefatta dall’eleganza dei particolari che andavo riscoprendo e con dolcezza rilessi la data: “ventiquattro maggio millenovecentosessantaquattro”.
Quante memorie rivivevano ormai solo nella mente e nelle foto in nero di seppia dal sapore antico!
Orbene, presto mi resi conto che il meccanismo s’era assopito per sempre, nel corso degli anni e che oramai il mio orologio era diventato soltanto un bellissimo bracciale.
Che chiodo fisso l’idea fastidiosa di possedere qualcosa che più non funzionasse!
Capitò così per caso e al momento giusto, che qualcuno mi propose un affare: perché non scambiare quel vecchio orologio con un bellissimo anello con su incastonato uno splendido zaffiro blu a forma di cuore?
Sarebbe stato sufficiente aggiungere una certa somma, nemmeno tanto alta, e il “baratto” si sarebbe felicemente concluso.
E scambio fu!
Fu un attimo!Non rividi mai più il gatto (o la volpe?) dai modi suadenti, così convincenti e ammalianti.
Volatilizzato come per magia!
Ancora serbo da qualche parte un banale cuore di zaffiro blu, ma mai più ho indossato un orologio con un cuore di dolci memorie.
26/02/2013 Angela Petriccione