L'invidia

Aspra e contrapposta la lotta insidiosa,
come graffiti superstiti sul muro fragile;
testimonianza pronunziata d’invidia nascosta,
lingua zuccherata di proposta abile;
sottile persuasione contagiosa,
che fa vedere l’amico come un rivale.


Male che da secoli è concesso;
viziato, vile e immorale
entra l’intrusione senza permesso
come una macchia dorica mortale.

Nessuno sa chi coltiva la verità,
fra chi cerca una apologia camuffata,
fra chi afferma che quanto dice è realtà,
e affretta il giudizio di una mente malata.
seppur virulento l’odio che è malvagità,
tormenta sempre la verità deviata.

Assodato che tutti hanno qualche pecca nascosta,
data la personale inclinazione all’invidia,
quando fa breccia la fiducia malriposta,
dietro la lingua si afferma l’insidia.

La sua ricchezza è disponibilità di tempo,
in uno sconfinato interesse per l’altro;
senza l’accusato l’accusatore non è contento
e le bugie lo rendono scaltro.

L’affermazione calunniosa assai aleatoria,
mediata dall’invidia nominata “Ti marco,”
scredita gli altri fino alla noia,
insegue la preda come un falco.