Dedicato a Vicent van gogh

Un cervello che divora se stesso
e traspare in uno sguardo folle
con due occhi che si fermano
sui colori delle cose
in un campo visivo che trapassa la mente;
la disperazione attraversa il corpo
con immenso bisogno di luce;
la luminosità creativa
per troppo tempo imprigionata
nella terribile solitudine di un genio,
si tronca con i denti la lingua
per non parlare,
e volontariamente si racchiude
dentro se stessa.
Il genio finche vive
raggomitola le proprie idee
nella potenza tenebrosa di una trappola…
Passano dieci anni dalla morte del corpo
e la pazzia creativa si fa spazio,
lascia fuoriuscire
la compostezza sofferente del genio;
la creatività folle si libera con tutte le forze;
esce quando sta per essere uccisa,
lascia vuota la sua prigione
e nello spazio indica la sua scomparsa.
Ora si vede l’effetto:
“Vola sulle superficie creative”,
plasma sulla tela i colori
che si mescolano,
si elevano vibranti,
lasciando libera la genialità di un folle
sulle mura dei musei più importanti.