La bicicletta rossa - by Jean

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Dopo una settimana continua di pioggia, all’improvviso il sole fece capolino. Era un mattino primaverile, caldo e invitante; non ricordo cosa stessi facendo in casa, poiché avevo solo 5 anni, ma all’improvviso il silenzio fu infranto dalla voce stridula di un rigattiere che si era fermato proprio nel cortile col suo furgoncino stracolmo di roba vecchia. Mi affacciai alla finestra e vidi un uomo alto, grasso e calvo, indossava una canotta bianca e urlava: ”donne, è arrivato lo stracciarolo*”.

Osservavo quest’uomo impressionante e le sue cianfrusaglie apparivano ai miei occhi come tesori.

Da un paio di giorni avevo ricevuto in regalo la tanto attesa bicicletta rossa e ,finalmente, mia madre mi avrebbe permesso di scendere nel giardino condominiale per provarla; con l’occasione, avrei potuto vedere da vicino quel losco figuro e ammirare le sue ricchezze, ma senza avvicinarmi più di tanto.

Ricordo oggi molto bene e nei dettagli ciò che vidi: un vecchio furgone Fiat grigio anni 50, con le sponde laterali; bottiglioni in vetro verde da cinque litri di varechina che il rigattiere cedeva in cambio di altri oggetti; reti da letto usate e una montagna di altre cose che, allora, avvicinandomi ed osservandole bene da vicino, mi apparivano inutili.

Tra tutti quegli oggetti insignificanti, la mia attenzione fu letteralmente rapita da una vecchia macchina per scrivere Remington degli anni ’50. Non lo perché, ma non esitai a barattare subito la mia bicicletta nuova con quell'oggetto così affascinante.

Trascinai per le scale la macchina per scrivere, perché vigeva il divieto tassativo di usare l’ascensore senza i genitori. Arrivato in casa, mia madre cominciò ad urlare, ma il rigattiere era ormai andato via. Ci vollero pochi attimi per comprendere che la Remington non funzionava, ma era tardi.

In pratica, mi ritrovai senza bici e senza Remington, ma, mossi a compassione, i miei acquistarono dopo poco tempo una macchina per scrivere “Olivetti Lettera22” e fu così che nacque gradualmente la mia passione per la scrittura. Già a 6 anni, iniziai a scrivere storielle e un giornalino, letterine ed altre banalità, ma col passare del tempo la passione per la scrittura aumentò e divenne la mia fedele compagna di vita.[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]