Nozze di diamante ... e poi uno diventa Angelo

La guardo, l’abbraccio leggermente
e sfioro la sua fronte rugosa
con un lieve bacio.
Vorrei stringerla fortemente a me
per la disperazione che tengo
e vedo nei suoi occhi, ma non oso.
No oso, non ho la confidenza
necessaria per farlo
e poi è uno scricciolo di passero,
non vorrei stritolarla fra le mie braccia.
La guardo, i nostri occhi si incontrano;
i miei cercano parole che bocca non sa dire,
i suoi, azzurri come il cielo di primavera,
son persi in un lago di incertezza,
solitudine, impotenza, dolore.
Le accarezzo una mano sì piccola,
sì delicata, sì magra: le sue venuzze chiare
sembrano rigagnoli di seta azzurra.
Il cuore mi si stringe a vederla,
trattengo la tenerezza che sento,
non voglio interrompere
l’attimo che ci sta unendo.
E incomincia a parlare,
prima lentamente, poi con maggior forza.
La sua voce trema, i suoi occhi luccicano
ma lacrima non scende sul suo dolce viso.
E racconta e ascolto, e parla con il cuore
e ascolto. Il tempo corre troppo velocemente
ed una tazza di tè e dei biscottini
non addolciscono i nostri sentimenti.
La senta amica con la “A” maiuscola
e le sono grata di questa amicizia
che mi dona e che ricambio
con tutto il cuore.